di Tiziana Lo Porto
All'inizio c'è una leggenda che racconta di come un giorno il monaco buddhista Bodhidharma stesse meditando davanti a un muro e per restare sveglio malgrado la sopraggiunta sonnolenza si strappò le sopracciglia e le gettò a terra. Le sopracciglia misero radici e si fecero pianta: la pianta del tè. La leggenda spiegherebbe perché il tè ci tiene svegli, ed è all'origine di molte altre storie legate alla suddetta pianta oggi raccolte in un coltissimo e ben documentato saggio dal titolo La cultura del Tè in Giappone e la ricerca della perfezione (Einaudi, pp. 300, euro 22). L'autore è Aldo Tollini, docente di lingua giapponese classica all'Università Ca' Foscari di Venezia e già autore dei volumi Antologia del Buddhismo giapponese e Lo Zeno Storia, scuole, testi.
All'inizio c'è una leggenda che racconta di come un giorno il monaco buddhista Bodhidharma stesse meditando davanti a un muro e per restare sveglio malgrado la sopraggiunta sonnolenza si strappò le sopracciglia e le gettò a terra. Le sopracciglia misero radici e si fecero pianta: la pianta del tè. La leggenda spiegherebbe perché il tè ci tiene svegli, ed è all'origine di molte altre storie legate alla suddetta pianta oggi raccolte in un coltissimo e ben documentato saggio dal titolo La cultura del Tè in Giappone e la ricerca della perfezione (Einaudi, pp. 300, euro 22). L'autore è Aldo Tollini, docente di lingua giapponese classica all'Università Ca' Foscari di Venezia e già autore dei volumi Antologia del Buddhismo giapponese e Lo Zeno Storia, scuole, testi.